La mia storia
“Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro. Non fatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno che cosa volete realmente diventare.”.
Steve Jobs
Sono nato a Catania il 14 giugno 1994 e sono il primo notaio della mia famiglia.
I miei genitori, entrambi insegnanti, mi hanno trasmesso con l’esempio quanto contino l’impegno, la costanza e il senso del dovere.
Dopo il liceo classico, ho scelto Giurisprudenza, spinto dalla curiosità di capire cosa tiene in equilibrio la nostra società, e in che modo il diritto contribuisce a mantenerlo.
Al primo anno, seguendo le lezioni di diritto privato, ho capito di aver trovato la mia strada: è stato amore a prima vista.
Le pagine del “Torrente” mi mostravano un diritto vivo, vicino alla realtà: un sistema di regole pensato per orientare i rapporti umani e portare chiarezza nelle situazioni di ogni giorno.
Quella convinzione si è rafforzata, al quarto anno, con lo studio del diritto civile.
Ricordo nitidamente la sensazione dopo aver sostenuto quell’esame: come se tutto, improvvisamente, trovasse il proprio posto.
Le norme, i principi, la logica giuridica si legavano con coerenza alla vita reale.
Obbligazioni, contratti e successioni non erano solo teoria, ma strumenti concreti per tutelare e dare ordine ai momenti cruciali dell’esistenza.
E’ lì che ho riconosciuto il ruolo del notaio: un professionista che applica il diritto con rigore, equilibrio e imparzialità, accompagnando le persone in passaggi decisivi della loro vita.
Da quel momento, non ho più avuto dubbi: volevo diventare notaio.
Mentre studiavo, sentivo anche il bisogno di rendermi indipendente.
Per questo ho fatto diversi lavori: cameriere, rider, addetto al volantinaggio.
Lavori umili, che mi hanno insegnato il valore del tempo, dell’umiltà e della fatica.
Mi sono laureato il 17 aprile 2019 con una tesi in diritto civile dal titolo “Le donazioni indirette”, un tema che ha rafforzato la mia vocazione e mi ha dato basi solide per affrontare il concorso.
Dopo la laurea, mi sono iscritto a una scuola notarile e ho iniziato a studiare con passione.
Ma presto ho capito che la teoria da sola non bastava: avevo bisogno di confrontarmi con la realtà concreta della professione.
Così ho iniziato a lavorare part-time in uno studio notarile, imparando sul campo.
Dividere le giornate tra studio e lavoro è stato difficile ma estremamente formativo.
Ho capito che fare il notaio non significa solo redigere atti: significa esserci, guidare e proteggere.
Nel dicembre 2021 ho sostenuto le prove scritte del mio primo concorso notarile, a Roma.
Ricordo l’adrenalina e la tensione.
Un impatto fortissimo, che mi ha lasciato esausto ma ancora più motivato.
Sapevo che il traguardo richiedeva tempo, disciplina e continuità.
Così ho ripreso subito a studiare.
Ogni giorno, con costanza.
Le mie giornate erano scandite da tracce, simulazioni e confronti con i colleghi.
Nel maggio 2023 ho affrontato le prove del mio secondo concorso.
Quella volta mi sentivo diverso: più maturo, più preparato.
Avevo alle spalle anni di studio e allenamento.
Il 23 ottobre 2023 ho conseguito l’abilitazione forense.
Un risultato importante, ma la mia rotta era un’altra.
Non ho rallentato.
Ho continuato a lavorare e studiare, nonostante la fatica, il tempo che passava, e la paura — ogni tanto — di non farcela.
Presto ho capito che la vera sfida non era la quantità di nozioni da assimilare, ma la capacità di resistere nel tempo, di crederci sempre, anche nei momenti più difficili.
In quei momenti, però, non ero solo.
Oltre al sostegno costante della mia famiglia, accanto a me c’era Marta, la mia compagna.
Discreta, paziente e presente.
C’è stata nei giorni più duri.
Ha creduto in me anche quando io vacillavo.
La sua presenza è stata forza e ispirazione.
E poi, finalmente, il 3 luglio 2024.
Un giorno che non dimenticherò mai.
Il mio collega, al telefono, in lacrime: “Ce l’abbiamo fatta!!!”
Tutti i sacrifici, le rinunce e le notti insonni avevano finalmente un senso.
Poi, il 16 settembre, l’orale. L’ultima prova.
E infine, la conferma: ce l’avevo fatta.
Questo non è un punto d’arrivo.
È l’inizio di una nuova responsabilità.
Essere notaio non è solo una professione.
È un impegno etico.
È accompagnare le persone nei momenti più importanti, garantendo legalità, chiarezza e serenità.
Esercitare questa professione, per me, significa mettermi ogni giorno al servizio delle persone con serietà, empatia e rispetto profondo.
Perché dietro ogni firma c’è una storia.
E io voglio esserci, per custodirla.
Su questo sito usiamo cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza di navigazione. Proseguendo la navigazione acconsenti all’uso di tutti i cookie in conformitá alla nostra cookie policy